La piccola isola di Limnos, in italiano chiamata anche Lemno o Lemnos, si trova nell’Egeo nordorientale, in una posizione strategica che in tempi antichi era il crocevia di numerose rotte marine.
Dopo essere stata anche un importante centro militare, ora Limnos è un’isola tranquilla e poco affollata, dall’ambiente rilassato, al di fuori dei circuiti turistici abituali e quindi ideale per chi cerca luoghi pacifici dove entrare direttamente in contatto con l’ospitalità dei suoi abitanti.
Di origine vulcanica, secondo la mitologia greca quest’isola era la casa di Efesto, dio del fuoco che qui aveva la sua fucina ed insegnava l’arte della lavorazione del ferro, mestiere artiginale ancora praticato.
Limnos è caratterizzata da due grandi baie, quella di Mudros a sud e quella di Purnias, più piccola, a nord; tra di esse una varietà incredibile di paesaggi, con insenature, piccoli porti di pescatori e spiagge di sabbia bianca. L’interno è abbastanza pianeggiante, con alcune colline ricoperte di arbusti mediterranei; non mancano laghi e zone umide, abitate in particolare da fenicotteri ed altri uccelli migratori.
Cosa vedere a Limnos
Il capoluogo di Limnos è Myrina, cittadina che si trova tra le due baie, ai piedi del castello sulla cima di una collina. Conserva ancora lo stile di vita del passato, con le sue stradine lastricate e le botteghe artigianali, che si alternano tra taverne ed edifici tradizionali con i balconi in legno.
Qui possiamo ammirare la fortezza bizantina, l’antico complesso urbano sulla cima di uno sperone di roccia che sporge sulla costa, dove si ha una splendida vista sui dintorni e non è difficile incontrare i cervi selvatici del luogo che vagano tranquilli.
Tra gli altri posti da vedere in giro dei dintorni ci sono le eleganti case in stile neoclassico degli antichi armatori, il porto peschereccio, la spiaggia di Maditos a sud e quelle di Romeikos Gialos e Richa Nera a nord, tranquille e dalle acque poco profonde, adatte anche ai più piccoli.
Merita il nostro tempo ed il nostro interesse anche una visita al Museo Archeologico locale, che espone pezzi provenienti da diverse parti dell’isola: tra gli oggetti esposti più particolari ci sono le lampade votive a forma di sirena.
Una visita al Museo Ecclesiastico è ideale per gli appassionati di arte religiosa, dove trovare ogni genere di oggetto sacro come le icone bizantine, libri ed altri articoli religiosi.
A brevissima distanza c’è la Cattedrale di Limnos dedicata ad Agia Triada, la Santissima Trinità, che affascina per il suo carattere monumentale con i due imponenti campanili. La basilica a tre navate con cupola fu costruita nel 1724 con il denaro degli armatori dell’isola, sul luogo di una chiesa più antica in legno.
Lungo la costa, nella baia di Avlonas ed all’interno di un’area di pertinenza del resort Porto Myrina Palace, sono visibili le rovine del Tempio di Artemide, dea protettrice della città di Myrina.
Verso nord c’è un vero gioiello da scoprire: il villaggio di Kaspakas, con le sue stradine labirintiche che scendono giù per la scogliera ed in basso la baia di Agios Ioannis, con splendide spiagge abbastanza tranquille.
Attraversando le impressionanti formazioni geologiche delle colline verso il Monte Kakkavos, a circa quattro chilometri da Myrina, si raggiunge una delle cappelle più suggestive dell’Egeo, quella di Panagia Kakkaviotissa.
C’è da fare una bella camminata ma la vista è quasi commovente, fra enormi rocce di varie forme: segui il sentiero con i gradini di pietra fino alla cima del monte, dove nella grande grotta naturale il bianco della cappella sorta nel 1300 contrasta incredibilmente con il colore terroso. La vista unica e la serenità del paesaggio ti compenseranno per la salita, sarà un’esperienza indimenticabile per te.
In uno degli scenari più belli dei dintorni di Myrina, nel Golfo di Moudros, si trova un tratto di mare protagonista della Prima Guerra Mondiale nelle operazioni navali dei Dardanelli, dove oltre cinquecento navi francesi ed inglesi parteciparono a varie azioni militari per impossessarsi dello stretto dei Dardanelli e costringere la Turchia ad abbandonare la Triplice Alleanza.
Le perdite furono numerose per la flotta anglo-francese e le vittime riposano nel Cimitero degli Alleati, a ovest del villaggio di Moudros, sulla strada per Roussopouli.
Questo monumento storico è un luogo di pellegrinaggio molto emotivo di chi viene per rendere omaggio ad un parente, un amico o semplicemente un connazionale. Moltissime delle vittime erano anche soldati australiani, neozelandesi, canadesi, indiani, russi e di tante altre nazionalità.
Uno dei villaggi più pittoreschi da visitare è Kontias, che durante l’estate ospita numerosi turisti affascinati dalle sue case in pietra, dalle stradine costeggiate dai pini, i resti dei vecchi mulini a vento e la chiesa di Agios Dimitrios, tra le varie presenti nel paese.
Efestia era la capitale dei Pelasgi, una delle due città-stato dell’antica Limnos, nella parte nord-orientale dell’isola vicino al villaggio di Kontopouli. Fiorì soprattutto durante il V e IV secolo a.C. e le secondo le antiche rovine portate alla luce comprendeva splendidi palazzi, chiese cristiane, un teatro ellenistico-romano e un santuario dedicato alla Grande Dea Lemnos, identificata nella dea Artemide.
Il teatro, costruito con pietra locale, è stato recentemente restaurato e viene utilizzato durante i mesi estivi per spettacoli e concerti, offrendo serate magiche ai suoi ospiti.
Il villaggio di Poliochni sulla costa est di Limnos è un importantissimo sito archeologico, proprio di fronte alla mitica città di Troia, uno dei più antichi villaggi preistorici nell’Egeo e probabilmente la città organizzata più antica d’Europa.
Poliochni venne costruita agli albori del periodo Neolitico nel Mar Egeo, V e IV millennio prima di Cristo, ma Troia verrà costruita mille anni dopo, quando Poliochni si sarà evoluto in un insediamento urbano di 1.500 abitanti con case rettangolari in pietra, un muro protettivo, piazze, pozzi, strade, edifici pubblici.
Sul promontorio di fronte a Efestia si trova un altro degli importanti siti archeologici di questa splendida isola greca: il santuario dei Cabiri, o di Kavirio come lo chiamano qui. I Cabiri sono figure della mitologia greca figli di Efesto e della ninfa del mare Cabiro, considerati protettori dei fabbri.
Il santuario è un insieme di edifici in cui venivano celebrati i rituali misterici dedicati a queste figure mitologiche, detti misteri dei Cabiri.
Proprio sul mare ai piedi del santuario si può visitare la famosa Grotta di Filottete, l’eroe omerico che Ulisse e i suoi compagni greci abbandonarono a Lemno passando vicino quest’isola, dopo che il possessore dell’arco e delle frecce di Eracle venne morso da un serpente.
Le spiagge sabbiose nella parte orientale di Lemnos, oltre ad essere praticate dai pescatori locali di spugne, godono di particolari ecosistemi protetti per la concentrazione in quantità di specie protette di pesci ed uccelli acquatici, oltre ad essere una tappa della rotta migratoria degli uccelli, in particolare nell’area delle dune e dei laghi salati di Keros, un fenomeno unico nell’Egeo.
Tra le oltre 30 specie migratorie ed endemiche ci sono garzette, aironi, pernici, piccoli gheppi ma soprattutto fenicotteri, che nella zona di Aliki sostano per trascorrere l’inverno e formano uno dei più grandi raduni di questi esemplari in Grecia, fino a 5000!
La zona umida di Chortarolimni, Asprolimni e Aliki è un’Area Speciale Protetta per la conservazione della vita degli uccelli selvatici e Sito di Importanza Comunitaria per conservazione delle zone umide, per questo fa parte della rete Natura 2000 secondo le direttive europee.
Un altro particolare ecosistema naturale da vedere a Limnos è quello della dune sabbiose, chiamato anche deserto di Limnos. Queste dune si estendono su una superficie di circa 70 acri nella zona nord-occidentale dell’isola, tra la spiaggia di Gomati e il borgo di Katalakko.
Questo inaspettato deserto sabbioso testimonia la presenza del mare nell’area durante il Paleolitico. Oggi le dune ospitano vari animali selvatici e specie di uccelli, con tanti gigli bianchi che spuntano proprio dalla sabbia e arbusti di macchia mediterranea.
Su Limnos c’è ancora molto da scoprire, intanto possiamo deliziarci con la prelibata gastronomia del luogo che comprende confetture di fichi, il miele di timo di Skandali, i formaggi kalathaki e melihloro ed il vino locale Kalambaki.